La convivenza tra Yu e Boris risultò da subito molto equilibrata.
Il maschione teutonico era ormai abbastanza grande per scaraventarsi fuori dalla vaschetta senza bisogno di passare sopra Yu che, al contrario, piccolissima ma iperattiva, usava senza alcun timore reverenziale il "povero" Boris come "trampolino di lancio" per proiettarsi verso la libertà.
I due iniziarono l'esplorazione di casa mia per gradi.
Inizialmente si intrufolarono in tutti i luoghi bui della mia camera: li trovai sotto il letto, dietro l'armadio, dentro la chitarra!!!
Poi passin passetto si fecero più coraggiosi e sperimentarono le bellezze del corridoio, nascondendosi o sotto un poggiapiedi dell'800 (...e scusate se è poco!) o sotto un mobile di quelli "come li facevano una volta", 100 kg di legno massiccio, che era un vero piacere spostare per liberare uno dei due fuggitivi.
Ormai senza paura provarono anche a passare un week end di relax nella camera dei miei!
Ad un certo punto Boris spinse la sfida ancora più in là, e si fece trovare ad accogliermi in salotto...non vi sembrerà un evento eccezionale, ma voi non sapete che tra il corridoio ed il salotto vi era una rampa di scale! Tra l'altro, mi sono sempre chiesta se il pazzoide si fosse gettato direttamente dal pianerottolo o avesse fatto tutta la strada step by step (come dicevano i mitici New Kids on the Block!),scalino per scalino.
Ogni volta che tornavo a casa, accendevo tutte le luci terrorizzata dall'idea di scivolare sopra o, peggio ancora, sfrittellare una delle mie due vivaci tartarughe.
L'unico momento in cui i due esaltati stavano tranquilli era quando mettevo la vaschetta in balcone sotto il sole: a quel punto assumevano la tipica posizione ad X e rimanevano immobili a godersi la tintarella!
Questa loro immobilità ed il fatto che il mio balcone fosse tutto in cemento e quindi privo di via d'uscita mi faceva stare tranquilla e quindi capitava che non andassi a controllarli per ore.
Del resto, cosa sarebbe mai potuto succedere?
Abitando in città escludevo il fatto che un falco si abbattesse su di loro per sbocconcellarli, se qualche innocente gatto randagio avesse osato avvicinarsi probabilmente Boris l'avrebbe preso a testate e l'unica via di fuga esistente (un buco per l'acqua piovana) veniva coperto da me tramite un pelusche....ancora me lo ricordo: un ghepardino dall'aria molto meno feroce delle mie due tartarughe!
Un indimenticabile pomeriggio verso le 18, uscì per ritirare la vaschetta, cambiare l'acqua e nutrire i miei due piranha e....Boris non c'era più!
Yu mi guardava con quell'aria tra l'innocente e il solidale, della serie: "Io non c'entro niente, non ho visto dove è andato, non c'ero e se c'ero dormivo e poi comunque non te lo direi mai lo stesso...non faccio la spia!" (è sempre stata molto espressiva!)
Iniziai col guardarmi in giro con un'aria più inebetita del solito, il mio balcone non era particolarmente grande e un animalone verde brillante a spasso su pavimento beige si sarebbe notato!
Ma del fuggitivo non vi era traccia, dove poteva esser finito?...diedi un'occhiata al ghepardino e con mio sommo orrore mi accorsi che era stato spostato!Boris aveva aggirato l'ostacolo e si era lanciato nel vuoto!
Panico e disperazione!!!!
L'unica cosa che mi impedì di avere una crisi isterica lì sul momento fu il fatto che il balcone si trovasse "solo" al primo piano: un volo di pochi metri a cui, un vero duro come la mia adorata tartaruga, poteva sopravvivere!
Corsi in giardino e, con il sole che ormai stava tramontando, costrinsi tutta la mia famiglia, fidanzato compreso, ad una ricerca disperata con tanto di torce, richiami che risuonavano nel buio e gamberetti agitati per attirare l'attenzione.
Di Boris non vi era traccia!
Improvvisamente quel fustacchione verde mi sembrò così indifeso, passai la notte ad immaginarmelo spiattellato sotto un camion o vittima delle angherie di una banda di GattiBulli.
La mattina fu un urlo a svegliarmi: era mia madre!
La mia tartaruga tennista era ancora viva, immobile alla base di un cespuglio con un'aria decisamente terrorizzata (la prima ed unica volta che l'erede verde di Chuck Norris mi sembrò spaventato). Probabilmente aveva passato tutta la notte lì e noi non l'avevamo vista soltanto perchè era dello stesso colore delle piante!
Lo presi tra le mie amorevoli braccia, cercando di tranquillizzarlo, e lui cercò di strapparmi un dito: il mio dolce Boris era tornato!
...to be continued!
(Io e Boris, prima parte)
(Io e Boris, seconda parte)
Il maschione teutonico era ormai abbastanza grande per scaraventarsi fuori dalla vaschetta senza bisogno di passare sopra Yu che, al contrario, piccolissima ma iperattiva, usava senza alcun timore reverenziale il "povero" Boris come "trampolino di lancio" per proiettarsi verso la libertà.
I due iniziarono l'esplorazione di casa mia per gradi.
Inizialmente si intrufolarono in tutti i luoghi bui della mia camera: li trovai sotto il letto, dietro l'armadio, dentro la chitarra!!!
Poi passin passetto si fecero più coraggiosi e sperimentarono le bellezze del corridoio, nascondendosi o sotto un poggiapiedi dell'800 (...e scusate se è poco!) o sotto un mobile di quelli "come li facevano una volta", 100 kg di legno massiccio, che era un vero piacere spostare per liberare uno dei due fuggitivi.
Ormai senza paura provarono anche a passare un week end di relax nella camera dei miei!
Ad un certo punto Boris spinse la sfida ancora più in là, e si fece trovare ad accogliermi in salotto...non vi sembrerà un evento eccezionale, ma voi non sapete che tra il corridoio ed il salotto vi era una rampa di scale! Tra l'altro, mi sono sempre chiesta se il pazzoide si fosse gettato direttamente dal pianerottolo o avesse fatto tutta la strada step by step (come dicevano i mitici New Kids on the Block!),scalino per scalino.
Ogni volta che tornavo a casa, accendevo tutte le luci terrorizzata dall'idea di scivolare sopra o, peggio ancora, sfrittellare una delle mie due vivaci tartarughe.
L'unico momento in cui i due esaltati stavano tranquilli era quando mettevo la vaschetta in balcone sotto il sole: a quel punto assumevano la tipica posizione ad X e rimanevano immobili a godersi la tintarella!
Questa loro immobilità ed il fatto che il mio balcone fosse tutto in cemento e quindi privo di via d'uscita mi faceva stare tranquilla e quindi capitava che non andassi a controllarli per ore.
Del resto, cosa sarebbe mai potuto succedere?
Abitando in città escludevo il fatto che un falco si abbattesse su di loro per sbocconcellarli, se qualche innocente gatto randagio avesse osato avvicinarsi probabilmente Boris l'avrebbe preso a testate e l'unica via di fuga esistente (un buco per l'acqua piovana) veniva coperto da me tramite un pelusche....ancora me lo ricordo: un ghepardino dall'aria molto meno feroce delle mie due tartarughe!
Un indimenticabile pomeriggio verso le 18, uscì per ritirare la vaschetta, cambiare l'acqua e nutrire i miei due piranha e....Boris non c'era più!
Yu mi guardava con quell'aria tra l'innocente e il solidale, della serie: "Io non c'entro niente, non ho visto dove è andato, non c'ero e se c'ero dormivo e poi comunque non te lo direi mai lo stesso...non faccio la spia!" (è sempre stata molto espressiva!)
Iniziai col guardarmi in giro con un'aria più inebetita del solito, il mio balcone non era particolarmente grande e un animalone verde brillante a spasso su pavimento beige si sarebbe notato!
Ma del fuggitivo non vi era traccia, dove poteva esser finito?...diedi un'occhiata al ghepardino e con mio sommo orrore mi accorsi che era stato spostato!Boris aveva aggirato l'ostacolo e si era lanciato nel vuoto!
Panico e disperazione!!!!
L'unica cosa che mi impedì di avere una crisi isterica lì sul momento fu il fatto che il balcone si trovasse "solo" al primo piano: un volo di pochi metri a cui, un vero duro come la mia adorata tartaruga, poteva sopravvivere!
Corsi in giardino e, con il sole che ormai stava tramontando, costrinsi tutta la mia famiglia, fidanzato compreso, ad una ricerca disperata con tanto di torce, richiami che risuonavano nel buio e gamberetti agitati per attirare l'attenzione.
Di Boris non vi era traccia!
Improvvisamente quel fustacchione verde mi sembrò così indifeso, passai la notte ad immaginarmelo spiattellato sotto un camion o vittima delle angherie di una banda di GattiBulli.
La mattina fu un urlo a svegliarmi: era mia madre!
La mia tartaruga tennista era ancora viva, immobile alla base di un cespuglio con un'aria decisamente terrorizzata (la prima ed unica volta che l'erede verde di Chuck Norris mi sembrò spaventato). Probabilmente aveva passato tutta la notte lì e noi non l'avevamo vista soltanto perchè era dello stesso colore delle piante!
Lo presi tra le mie amorevoli braccia, cercando di tranquillizzarlo, e lui cercò di strapparmi un dito: il mio dolce Boris era tornato!
...to be continued!
(Io e Boris, prima parte)
(Io e Boris, seconda parte)