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I navigatori chiedono.
Jane risponde.


Come faccio a sposare Mirco Bergamasco?
Mirco Bergamasco? Quel Mirco Bergamasco?
Il quarto di manzo ritratto mentre si copre le pudenda con un pallone da rugby?
Come fai a sposarlo? Ma che domanda è?
Il problema vero dovrebbe essere: "come faccio a sedurlo ed approfittare ripetutamente del suo statuario corpo?"
"Come faccio a legarlo al letto?"
"Come faccio a ridurlo in mio potere?"
Chissenefrega del matrimonio: con uno così BISOGNA vivere nel peccato!


tette troppo grosse
ho le tette troppo grosse
ingrassata: ora ho le tette
ingrassata: ora ho le tette grosse
Cara morbida lettrice,
perché ti crucci?
Cambia guardaroba e sorridi al destino che con te è stato tanto benevolo!


tema:quali sono le cose che dovrebbe poter fare un ragazzo di 12 anni
Ehi tu!
Dico proprio a te!
Scioperato di un preadolescente che invece di farsi i compiti da solo, googleggia in cerca di un tema preconfezionato: vergogna!!!
Spegni il computer e fila a studiare!

Non ci sono più i giovani di una volta.

(Foto tratta dal sito Giuda Maccablog)


I was having a good sleep
in my car
In the, parking lot of the
Showboat Casino hotel

I say, "I remember you
you drive like a PTA mother"
You brought me draft beer
in a plastic cup

I'm feeling thankful
for the small things, today
I'm feeling thankful
for the small things, today

Happy, Happy Birthday to me
Happy Birthday to me
and to you

Happy, Happy Birthday to me
Happy Birthday to me
and to you-ah

I'm feeling thankful
for the small things, today
I'm feeling thankful
for the small things, today

I remember you
I crashed your wedding
With some, orange crepe paper
and some Halloween candy

A sometimes
I wish I were Catholic
I don't know why
I guess I'm happy to see your face
at a time like this

Happy, Happy Birthday to me
Happy Birthday to me
and to you-ah

Happy, Happy Birthday to me
Happy Birthday to me
and to you-ah

Happy Birthday baby, to me
Happy Birthday, to me
Happy Birthday, to me
Happy Birthday, to me

(La qualità audio del video è una vera ciofeca, se non conoscete la canzone vi consiglio di ascoltarla qui)


Oggi Jane ha tagliato il traguardo dei 32 anni.
E pensare che ne dimostra 22 e se ne sente 12!

In queste ultime settimane Jane è stata risucchiata dal delirio degli acquisti prenatalizi, dalla tradizione del tipico Natale di casa Cole, dall'organizzazione del capodanno tra i monti, dalla casa perennemente da ordinare e ristrutturare e dal lavoro da rincorrere e difendere con le unghie e con i denti.

Le giornate lunghe ed intense hanno logorato Pancrazia che, oltre a non riuscire più a dedicare del tempo al proprio blog e soprattutto a quelli dei suoi amichetti, sta dando inquietanti segni di stanchezza.

L'apoteosi è stata raggiunta questa mattina.

La vostra blogger è stata svegliata dalla fragorosa risata di Ciccio.
Egli la guardava e rideva.
E più la guardava e più rideva.

Jane allibita osservava il proprio consorte, iniziando a dubitare seriamente della di lui sanità mentale.
Lui la guardava e rideva. Ella lo guardava e non capiva.
E più lo guardava e meno capiva.

Ma improvvisamente, a forza di guardare, la vostra blogger ha capito: Ciccio era nitido, perfettamente a fuoco.

Quella rimbambita di Jane ha dormito tutta la notte con gli occhiali sul naso: urge una vacanza.
Jane Cole è a Torino mentre il cielo, invidioso delle galosce veneziane e dei barconi romani, sta rovesciando sopra la città sabauda secchiate d'acqua.

Ciccio è rimasto tra le montagne trentine, dove è venuta giù tanta di quella neve da prospettarsi una stagione sciistica lunga fino a ferragosto.

Immagino che anche voi, sparsi per la penisola ed oltralpe (Alittam), stiate subendo lo scatenamento degli elementi naturali.
Vogliamo rilassarci un po'?
Godiamoci tutti quanti questo bel momento.

Che prontezza di riflessi!
Peccato.
Antonio Schiavone
Roberto Scola
Angelo Laurino
Antonio Santino
Rocco Marzo
Rosario Rodinò
Giuseppe Demasi
Oggi 60.000 trentini si sono trovati sotto un metro e mezzo di neve, con le strade bloccate e senza elettricità.
Uno di questi 60.000 era Jane, echevelodicoafare!!!

Dopo essere stati al freddo e al buio per tutto il giorno, da un'ora a questa parte l'energia elettrica va a singhiozzo.
Mentre Ciccio legge i fumetti a lume di candela, Pancrazia si aggrappa all'unico contatto col mondo civilizzato.
Jane chiama blogosfera, rispondi blogosfera


(Clip tratta dalla serie "Mork and Mindy")

ps: intanto continua a nevicare.
Voi come state messi?

Ciccio e Jane così.


Aiuto!!!!
Alla prima riunione degli Erasmus di medicina ci venne chiesto se ci fosse qualcuno in difficoltà con la lingua tedesca.
Due timide mani si alzarono, la mia e quella di un'altra ragazza, entrambe italiane. Della serie: facciamoci subito riconoscere.

Gitte (Brigitte), la nostra responsabile, ci consigliò di cercare un corso intensivo, mentre lei avrebbe organizzato gli orari delle nostre lezioni in modo da riuscire a fare incastrare il tutto.
Miracoli dell'efficienza teutonica.

In preda ad ansia da prestazione mi iscrissi a due scuole contemporaneamente.
Una si trovava nella "Berlino bene" tra le villette ed i giardini fioriti.
L'altra nella parte turco-proletaria della città.

Il primo corso consisteva in sei ore settimanali, tenute in un bel palazzo da insegnanti vistosamente incompetenti.
L'umanità che popolava la mia classe era varia ed interessante. Io ne ricordo soprattutto alcuni.
Giuseppe, studente Erasmus iscritto a veterinaria.
A suo dire egli aveva bisogno solo di un ripasso delle regole di grammatica per migliorare un tedesco già eccellente. Intanto, però, necessitava di un tutor anche per prendere un caffè alla macchinetta.
"Cosa significa mit Zucker?"
"Con zucchero"
"E ohne Zucker???????"
"Senza zucchero"
"Ah già, lo sapevo. Me ne ero dimenticato. Come sono distratto."
"Già, certo."

Thomas, au pair franco-canadese.
Dolce, carino ed educato, ma un po' molesto con l'insegnante.
"Ma davvero in tedesco si dice così? Che strano. In francese diciamo diversamente.
Ma davvero in tedesco quella cosa è femminile? In francese è maschile! Strano!
Ma davvero..."
"Taci!!! Non ce ne frega niente di come si dice in francese. Questo è un corso di tedesco: t-e-d-e-s-c-o!!!"

Susan, casalinga statunitense.
Trascinata dall'altra parte del mondo dal lavoro del marito.
Lei soffriva per la nostalgia del proprio paese, della propria famiglia e soprattutto della propria lingua e soffocava la tristezza cucinando deliziosi muffin per tutti quanti.

Wi, pittore cinese.
Si espresse a gesti per la durata di tutto il corso e ci mise due mesi per imparare a dire
"Wo ist die Toilette?"


Il secondo corso consisteva in 12 ore settimanali, tenute in una scuola elementare sotto la guida di un'insegnate fantastica, che avrebbe potuto far parlare tedesco anche ad un chihuahua.
Nella mia classe vi erano musicisti, giunti da varie parti del mondo per migliorare la propria formazione, ed un folto gruppo di donne turche, che avevano lasciato il proprio paese ed il proprio lavoro per seguire i mariti in terra germanica.
C'era Pier, bassista francese, molesto quanto il ragazzo canadese e con l'aggravante di essere simpatico e piacevole quanto un attacco di colite.

Anna, chitarrista ucraina, che sembrava avere a cuore tre cose in particolare: suonare, sposare il grande amore che la stava aspettando in patria e trovarmi un fidanzato.
"Ma davvero non hai un ragazzo?"
"No"
"E come mai?"
"Perché no"
"Ti piacciono le donne?"
"No!!!"
"Se vuoi te lo trovo io un fidanzato"
"No, grazie"
"Guarda che per me non è un problema: ho tanti amici!"
"No, grazie, faccio da sola. Se poi cambio idea ti chiamo, ok?"

Rafael, percussionista brasiliano, che sognava di portare le figlie e la bella moglie in Europa.

Aida, sempre con il velo ed un vestito nero, timida e riservata, ma con un talento per la lingua tedesca che me la faceva invidiare ed ammirare tantissimo.

E la moderna e spensierata Sibel. Un ingegnere che non vedeva l'ora di imparare il tedesco, per poter iscriversi all'università ed aver la possibilità di fare il proprio lavoro anche in Europa.

Per due mesi e mezzo seguì i due corsi, continuando anche a frequentare le lezioni all'università. Durante quei giorni intensi venni a contatto con culture diverse, conobbi persone straordinarie, capì di essere una privilegiata e , incredibilmente, iniziai anche a parlare tedesco.

Continua...
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