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L'inizio della giornata era annunciato dalla sveglia del mio vecchio cellulare, potente quanto la sirena di una nave ed irritante quanto l'antifurto di un'auto.
Dopo averla lasciata suonare più volte, mi decidevo a sgusciare da sotto il piumone mossa a pietà dalle suppliche della mia vicina:
"Janeeeeeeee bitteeeeeeeeeee"


Avvolta in un pigiamone da Teletubbies strisciavo ad occhi chiusi fino alla cucina, dove incontravo il mio "compagnuccio di merende" preferito: Fumiki aus Japan.
Io pucciavo dei burrosissimi biscotti crucchi in un caffè macchiato, lui ingurgitava rumorosamente una zuppa liofilizzata, giunta direttamente dal Sol Levante.
Tra uno sbadiglio e l'altro ci scambiavamo le nostre quattro chiacchiere di rito:
"Quand'è nato Gramsci?
Quand'è morto?
E Mazzini?
Ma Jane non ti ricordi niente???"


Grugnendo e maledicendo i giapponesi appassionati di politica italiana, correvo ad occuparmi della mia trasformazione da informe pupazzone colorato a giovane e fascinosa studentessa. Il più delle volte però, data la mancanza di tempo, la muta non era completa ed il risultato finale lasciava molto a desiderare.

In perenne ritardo, correvo a prendere l'autobus per dare inizio alla mia transumanza, che mi avrebbe portato dallo studentato all'ospedale.
Più di un'ora tra bus, U-bahn e poi ancora bus.
Mezzi pubblici puntualissimi, a differenza di quelli italiani e pieni di adolescenti brufolosi, rumorosi e molesti, proprio come quelli italiani.

Finalmente giunta alla clinica universitaria Benjamin Franklin mi tuffavo nell' Humanmedizin, scoprendo ogni giorno nuove differenze tra la facoltà berlinese e quella sabauda.
Dal punto di vista prettamente didattico, Torino non ha niente da invidiare a Berlino, anzi.
Ma per quanto riguarda la qualità della vita degli studenti, in Germania stanno su un altro pianeta, più evoluto e civile.

A Berlino molti studenti di medicina addobbano il proprio camice con foulard e spillette. Niente di eccessivo o ridicolo, ma solo un tocco di colore adatto alla giovane età e comunque mai in contrasto con la serietà richiesta dal luogo.
A Torino, se fai una cosa del genere, nella migliore delle ipotesi uno specializzando ti cazzia, nella peggiore il primario stesso ti umilia davanti al maggior numero di persone possibile.

A Berlino gli studenti hanno a disposizione un guardaroba con tanto di gentile e paciosa guardarobiera.
A Torino, se sei fortunato puoi depositare le tue cose in un armadietto, ma il più delle volte devi abbandonare borse e giacconi sulle panche degli spogliatoi, affidandoti speranzoso all'onestà degli altri o imbottendoti il camice con portafogli, cellulare, chiavi, etc...

A Berlino gli studenti spesso mangiano a lezione davanti ai professori. Non parlo di veri e propri pasti, ovviamente, ma di snack e bibite necessari per non crollare dopo aver corso da una lezione all'altra e da un reparto all'altro, senza aver avuto il tempo di andare in mensa.
A Torino mi è capitato di assistere ad una scenata per una bottiglietta d'acqua:
"Le sembra educato bere mentre io spiego?"
"Ma avevo sete"
"E allora? Le sembra il caso???"
"Ma ci sono 30 gradi in quest'aula"
"Voi giovani non sapete cos'è il rispetto!"


A Berlino una studentessa veniva a lezione con il bimbo nel passeggino e nessuno, tranne me, sembrava trovare la cosa degna di nota.
Lei era iscritta a medicina, ma aveva anche un figlio da allattare, quindi lo portava con sé e le rare volte che il piccolo cominciava a frignare, usciva dall'aula rapida, senza disturbare nessuno.
A Torino: la gravidanza durante il corso di laurea? Fantascienza.
Durante la specializzazione? Mal tollerata.
Durante i primi anni di lavoro? Ma scherziamo?

Vi state chiedendo perché sono tornata in Italia?
Me lo sto chiedendo anch'io.



Continua...

Prologo, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8
Vi ricordate la foto che postai il 30 novembre del 2008?
In Trentino nevicava e il paesaggio era completamente imbiancato, perfetto per le feste natalizie che si stavano avvicinando.



Durante questi mesi la neve ha continuato a scendere ad intervalli regolari.
Silenziosa, infida ed inarrestabile si è depositata sugli strati precedenti.
Fiocco dopo fiocco, centimetro dopo centimetro ha preso il controllo delle nostre vite senza darci la possibilità di opporci.

Il sole primaverile è ancora lontano e la situazione attuale è questa:



Non vi facciamo neanche un po' di pena?

L'amico blogger si vede nel momento del bisogno!
Munitevi di spargi sale o spazzaneve.
Troppo impegnativi?
Ok, andranno bene anche delle semplici pale.
Troppo faticoso spalare?
Sono ben accetti pure pentole di acqua bollente o phon.
Ma venite a darci una mano.
Vi prego!!!!!

Corriamo il rischio di aprire la finestra e ritrovarci la neve in soggiorno ed a quel punto le mie urla belluine
"Accidenti a me e a quando mi sono messa con un montanaro! La prossima volta mi trovo un fidanzato ai Caraibi!!!"
potrebbero provocare una valanga.
Buon viaggio.


(1/2/2009 "Che tempo che fa")
Jane e Ciccio sono fatti l'uno per l'altra.
Il loro è un perfetto connubio di corpi ed anime.

Lui sporca?
Lei pulisce.

Lui guarda rapito un orrido film di Steven Seagal?
Lei lo tormenta fino allo stremo per potersi vedere SOS tata.

Lui, affetto da sbadataggine cronica, perde ogni giorno il cellulare in giro per l'ufficio?
Lei lo chiama in modo che, seguendo lo squillo, il telefono venga ritrovato.

Lei parte periodicamente verso la città dei gianduiotti?
Lui resta inamovibile tra le montagne trentine.

Lei beve un caffè veloce in cucina, ma si strozza ed inizia a tossire come un'ottantenne bronchitica?
Lui, che fino ad un secondo prima dormiva profondamente, zompa giù dal letto per soccorrerla e sincerarsi di non essere diventato prematuramente vedovo.

Lei guarda per la milionesima volta una pubblicità chiedendosi: "Ma che cavolo dice il babbione???"
E lui finalmente le svela l'arcano: "Tutti i de'. Tutti i giorni."

Ma voi l'avevate capito?
Domani uscirà nelle sale cinematografiche l'horror "Il respiro del diavolo".
La trama è la seguente: un bambino viene rapito, ma egli si rivela ben presto non un indifeso frugoletto, bensì un essere demoniaco.
I rapitori da carnefici diventano vittime, perendo uno dopo l'altro sotto gli occhi spiritati e il sorriso soddisfatto dell'orrido nano malefico.

Vi starete chiedendo: "ma perché la nostra cara Jane, donna di squisita intelligenza, simpatia travolgente e fascino irresistibile, dedica un post a cotale vaccata?"
Vi rispondo subito.
Ad attirare la mia attenzione è stato il trailer che sta passando in questi giorni in TV e soprattutto la frase con cui si conclude:
"ispirato ad un'inquietante fatto di cronaca"

Ma de che?
In quale parte del mondo è mai successo un fatto riconducibile a questa storia?
A voi risultano bambini posseduti recentemente rapiti? Dove? Nella mente bacata del "signorEaglePictures" forse?

E' risaputo che per fare pubblicità ad i propri film le case di distribuzione se ne inventino di ogni, ma questa è davvero tremenda.
I navigatori chiedono.
Jane risponde.


Come faccio a sposare Mirco Bergamasco?
Mirco Bergamasco? Quel Mirco Bergamasco?
Il quarto di manzo ritratto mentre si copre le pudenda con un pallone da rugby?
Come fai a sposarlo? Ma che domanda è?
Il problema vero dovrebbe essere: "come faccio a sedurlo ed approfittare ripetutamente del suo statuario corpo?"
"Come faccio a legarlo al letto?"
"Come faccio a ridurlo in mio potere?"
Chissenefrega del matrimonio: con uno così BISOGNA vivere nel peccato!


tette troppo grosse
ho le tette troppo grosse
ingrassata: ora ho le tette
ingrassata: ora ho le tette grosse
Cara morbida lettrice,
perché ti crucci?
Cambia guardaroba e sorridi al destino che con te è stato tanto benevolo!


tema:quali sono le cose che dovrebbe poter fare un ragazzo di 12 anni
Ehi tu!
Dico proprio a te!
Scioperato di un preadolescente che invece di farsi i compiti da solo, googleggia in cerca di un tema preconfezionato: vergogna!!!
Spegni il computer e fila a studiare!

Non ci sono più i giovani di una volta.

(Foto tratta dal sito Giuda Maccablog)


I was having a good sleep
in my car
In the, parking lot of the
Showboat Casino hotel

I say, "I remember you
you drive like a PTA mother"
You brought me draft beer
in a plastic cup

I'm feeling thankful
for the small things, today
I'm feeling thankful
for the small things, today

Happy, Happy Birthday to me
Happy Birthday to me
and to you

Happy, Happy Birthday to me
Happy Birthday to me
and to you-ah

I'm feeling thankful
for the small things, today
I'm feeling thankful
for the small things, today

I remember you
I crashed your wedding
With some, orange crepe paper
and some Halloween candy

A sometimes
I wish I were Catholic
I don't know why
I guess I'm happy to see your face
at a time like this

Happy, Happy Birthday to me
Happy Birthday to me
and to you-ah

Happy, Happy Birthday to me
Happy Birthday to me
and to you-ah

Happy Birthday baby, to me
Happy Birthday, to me
Happy Birthday, to me
Happy Birthday, to me

(La qualità audio del video è una vera ciofeca, se non conoscete la canzone vi consiglio di ascoltarla qui)


Oggi Jane ha tagliato il traguardo dei 32 anni.
E pensare che ne dimostra 22 e se ne sente 12!

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