Mi dimetto e il mio successore mi garantisce l'immunitità.
жить Россия
да здравствует демократия
(1999)
"Il post-it sullo specchio del bagno mi ricorda cosa devo fare oggi. L’ho attaccato io stesso. Ultimamente sono così distratto. È colpa delle voci. Tutte quelle voci nella mia testa. Vorrei solo che la piantassero. Che mi lasciassero in pace per un po’.
Vorrei poter metterle in una cassetta di latta, chiudere il lucchetto, e seppellirle nella terra morbida e scura. Proprio come ho fatto con Pit, il mio criceto. Quando avevo 11 anni.Era un animale cattivo, Pit. Se l’è meritato.Prima di andare all’appuntamento infilo quella buffa foto in una tasca.In realtà non mi serve. Conosco bene la sua faccia, ma voglio essere comunque sicuro. Sicuro di colpire la persona giusta.E infatti la colpisco. Lo colpisco. Cinque volte.E le voci, finalmente, tacciono.Seppellite nella terra morbida e scura. Insieme a John Lennon."
Una settimana in rimaps: chi capisce il significato del titolo (da cosa deriva e perché è stato scelto) vince la mia stima eterna, e anche la possibilità di scegliere l'argomento del prossimo post.
Pancrazia tornò nuovamente a Milano,
dove Torquitax l'attendeva con una zine in mano.
Forbici, colla e nuove amicizie,
la giornata trascorse tra mille letizie.
Bracciali, biglietti e copricapezzoli,
a conoscere gente così ella esclamò "corbezzoli!"
Di nuovo a Torino, il giorno dopo,
un'altra proposta le venne fatta all'uopo.
"La mostra di Renoir, t'interesserebbe?"
"Certo cara Erika", e l'amicizia crebbe.
Fu poi la volta di Luisa, con mamma e zia,
scese dalle Alpi ma andate subito via.
Giusto il tempo di comprar pacchi e pacchetti,
regalar caramelle e farsi due cicchetti.
Infine il week end sabaudo si presentò col botto,
e gli amici lucchesi videro quasi tutto tranne il Lingotto.
La città di mattina, di pomeriggio e di sera,
tante cose da riempire gli occhi per una vita intera.
Con Michele, Camilla, Andrea, Luci e Justine,
si è dato un calcio alla noia e anche alla routine.
Una settimana colma d'incontri e tanti sorrisi,
che ad avercene sempre così non sevirebbero i paradisi.
E per raccontare tutto ho preso fiato in una sola filastrocca,
che è proprio brutta, lo so, ma questa vi tocca!
Parlavo al mio Big Jim come se fossi stato il capo della spedizione di soccorso mandata dietro le linee nemiche a recuperarlo.
Ero un tipo simpatico, allora. Mica andavo in una scuola seria.
Stavo proprio dicendo al mio Big Jim di tenere duro, quando la mia vicina mi si mise dietro e incominciò a darmi consigli su come disimpigliarlo.
Era divertente.
Sembrava facesse parte anche lei della spedizione di soccorso.
"Tieni duro, passo" diceva al Big Jim, come se parlasse alla ricetrasmittente.
Era una bella idea.
Mi stavo proprio divertendo un sacco.
Riuscimmo a tirarlo giù da quell'inferno di rami senza rompere il paracadute della festa.
E quando mi girai per ringraziarla, perché ero un capo spedizione severo ma giusto, che non tratta i suoi soldati come fossero, chennesò, uccellini da richiamo, vidi che aveva il labbro spaccato, sanguinava.
Tutto il vestito era pieno di sangue.
E aveva solo una ciabatta ai piedi.
Quella fu la cosa peggiore. Vedere che era scesa dall'ultimo piano con quel labbro spaccato senza accorgersi di avere una sola ciabatta.
Ce l'aveva al piede sinistro.
Scappai in casa.
Forse non avrei dovuto farlo, ma filai diritto in casa, al sicuro lontano dalle linee nemiche.
Guardai dalla finestra, prima di rimettere a posto il paracadute nel suo cassetto.
Era ancora là che fissava i rami dell'albero. Chissà cosa ci vedeva. Chissà chi c'era rimasto impigliato.
Non sarebbe mai riuscita a portarlo in salvo, con quell'unica ciabatta al piede.
Mai e poi mai.
Cos’è necessario?
E’ necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si è vissuto
il curriculum dovrebbe essere breve.
E’ d’obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e ricordi incerti in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all’estero.
L’appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l’orecchio scoperto.
E’ la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.
La scorsa estate decisi di passare qualche giorno di vacanza in Irpinia. Perché sono un'originalona e perché in quella terra meravigliosa risiede la mia amica Gra' (Prologo).
Superata la difficoltosa preparazione del bagaglio (Prima parte), iniziai la transumanza dalle Alpi agli Appennini, come in uno struggente e patetico racconto delnoiosissimoDe Amicis. Durante il viaggio rimasi bloccata per qualche ora a Roma, divisa tra l'orrore per i bagni pubblici (Seconda Parte) e l'estasi per la capitale (Terza Parte). Dopo aver perso il 90% dei liquidi del mio corpo e aver rischiato la mummificazione, salii finalmente sul pullman, autobus, corriera, o come diavolo lo chiamate voi, in direzione dell'entroterra campano (Quarta Parte). Per poi arrivare ad Ariano Irpino, conoscere un gruppo di supereroi (Quinta Parte) e andare a mangiare la pizza.
Io mi sono portata a casa questi due |
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