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Io sono una donna innamorata e sabato era il compleanno del mio Ciccio.
Così, dopo una luculliana cenetta, il film da vedere l’ho fatto decidere a lui.
Non che ci fosse molta scelta. Nell’unica multi sala raggiungibile in tempo utile davano: “Shrek 3”(già visto), “I Simpson” (gli omini gialli a Ciccio non piacciono), “Scrivilo sui muri” (…ohpercarità!) e “L’ultima legione”.
Com’era prevedibile ed inevitabile, il mio consorte ha optato per il film epico tratto dal libro di Valerio Massimo Manfredi.

Una scelta catastrofica: non ho mai fatto tanta fatica a restare sveglia al cinema!
Un filmetto al risparmio: allucinanti scenografie in cartapesta, costumi perfetti per una recita scolastica, effetti speciali ridicoli, combattimenti simili alle scazzottate alla Bud Spencer e Terence Hill, personaggi ridotti a macchiette, dialoghi stucchevoli, etc etc…
Perché attori come Ben Kingsley, Colin Firth e John Hannah abbiano accettato di partecipare a una tale vaccata mi è incomprensibile.

Bocciato su tutta la linea: assolutamente da non vedere!
La prima volta che ho visto questa locandina (...in italiano:"Sapori e Dissapori") ho pensato: “Un film così non lo andrò mai a vedere. Deve essere la solita commediola sentimentale, stucchevole e noiosa!”
Poi un’amica mi ha chiamata, mi ha chiesto un favore ed io mi sono ritrovata al cinema tra una coppietta di neosposi e una tizia che litigava al telefono col suo ex!...ma li trovo tutti io quelli che telefonano al cinema???

Iniziamo dai difetti: questo film sa tanto di “già visto”.
Non solo perché è un remake di una commedia con Castellitto (Ricette d’amore, 2001), ma perché ripropone uno dei temi più amati e abusati da Hollywood: un protagonista senza vita privata, completamente assorbito dal proprio lavoro, fino a quando qualcosa o qualcuno gli fa scoprire i veri valori della vita, e la sua esistenza da grigia e piatta diventa tutta rosa confetto! In questo caso il ruolo dell'"illuminata sulla via di Damasco" tocca ad una cuoca newyorkese.

Tra i pregi segnalo soprattutto una fantastica Catherine Zeta Jones che, oltre ad essere brava, in questa pellicola, è anche più bella del solito, più naturale, meno artefatta.
Ottima anche l’interpretazione di Abigail Breslin (“Little Miss Sunshine”), nuova piccola gallina dalle uova d’oro del cinema americano.

Su tutto, però, non è la sceneggiatura a spiccare, né gli interpreti o la fotografia, ma LA CUCINA!
Ho avuto l’acquolina in bocca per tutto il tempo, la ragazza seduta accanto a me non lo sa, ma ha rischiato seriamente che io le azzannassi un braccio!
Subito dopo il film sono corsa a casa ed ho razziato il frigorifero al grido di: “Una quaglia! Il mio regno per una quaglia!”

In definitiva, la mia prima impressione non era sbagliata: il film è stucchevole, ma comunque godibile, se non si hanno eccessive pretese.
Dopo la pausa estiva, a settembre si torna al cinema.
Giusto per buttarmi subito su i film impegnati, mi sono sciroppata “Shrek terzo”, “Sapori e dissapori” e “L’ultima legione”.

L’orco verde anche questa volta non si è smentito: disegni fantastici, personaggi esilaranti ed ottime trovate.
Accanto a Shrek e Fiona ritroviamo l’insostituibile Ciuchino, che io adoro follemente, ed il gatto-Banderas con gli stivali, che considero urticante, ma necessario.
In questo episodio, è stato ritagliato un posto di tutto rispetto anche per le principesse delle favole. La gang delle ragazze è costituita da una Bianca Neve con l’animo della leader, una Raperonzolo falsa come le sue extensions, una Cenerentola ossessivo-compulsiva ed una Bella Addormentata affetta da narcolessia.
Tra le novità, una menzione speciale va a Mago Merlino, descritto come un vecchietto adorabile, ma rimbambito, con ginocchia ossute in bella mostra e una passione per la New Age.

Il film è carino, ma ora basta!
Ormai la DreamWorks ha spremuto tutto lo spremibile dall’ orco con “le orecchie a trumma”(come dice la Giò).
Spero che Shrek venga finalmente mandato in pensione.
Lasciato tranquillo nella sua adorata palude con moglie, figlioletti e…Ciuchino!
In giro per la blogosfera imperversa l’ennesimo meme: “Confessate al mondo 8 cose su di voi: segreti, manie, etc…”
Sarà che sono curiosa come una scimmia, ma ho passato un’ora a girare per tutti i blog e a farmi gli affaracci degli altri.

A quanto pare la pigrizia è un tratto molto comune tra i blogger.
Io, che vorrei reincarnarmi in un incrocio tra una marmotta e un bradipo, non posso che sentire a me vicini personaggi come

1blogger
1blogger è capace di addormentarsi su qualsiasi superficie, con qualsiasi condizione meteorologica, luminosa o acustica circostante. Semplicemente chiudendo gli occhi.


e Viola
Sono di una pigrizia vergognosa, che se fosse per me farei sistemare un bel water in camera mia per non avere lo sbattimento di percorrere il corridoio per andare in bagno, mamma non vuole.


Finalmente ho trovato qualcuno che, come me, detesta che gli venga accarezzata la capoccia: non sono un cocker!

Alessia
Sono gelosissima dei miei capelli, non permetto di toccare i miei ricci a nessuno (eccetto il mio parrucchiere) e se lo concedo (in quelle rarissime occasioni ed a selezionatissime persone) solo le punte.
Ho litigato con l'anestesista in sala operatoria perché mi sono rifiutata di mettere la cuffietta verde per l'intervento.


Poi ci sono quelle stranezze che non si confesserebbero neanche al proprio cane, ma leggendo nel web, si scopre di non essere più soli

Amelia
Non riesco ad andare in bagno senza avere qualcosa da leggere. M’è capitato spesso di ritrovarmi a leggere il tubetto del dentifricio… Lo sapevate che i sali di fluoro, in forma ionica, servono alla remineralizzazione dello smalto, per combattere l’insorgenza della carie? Scommetto di no…
…io invece lo so, eccome se lo so!

Momo
Io odio essere fotografata, lo odio a morte eppure, nonostante io sia perfettamente consapevole che le foto mi fanno sembrare (QUASI sempre) più cessa di quanto non sia, talvolta prendo il cellulare e mi faccio veri e propri servizi fotografici. Peccato che poi cancello tutto perché sono venuta di merda e ci rimango pure male.

Io detesto essere fotografata, ma detesto ancora di più quando gli altri mi dicono “Ma guarda che sei venuta benissimo!”
“Benissimo? Benissimo? Tu mi vedi davvero così, con questa faccia da pirla qui? E ancora mi rivolgi la parola?”

Ma il premio per la mania più strana, a mio insindacabile giudizio, lo vince Bignardino con
Sono miope e porto le lenti a contatto, a casa però porto gli occhiali per comodità. Ma mi vedo talmente brutto con gli occhiali (tralaltro arrivo a spendere sempre più soldi per montature sempre più belle!) che non mi faccio vedere nemmeno dai miei genitori quando li porto! Infatti mi capita spesso di dare delle belle tranvate ai muri nella tratta camera-bagno o camera-cucina quando so che ci sono loro nei paraggi!
Ma tesoro, sono i tuoi genitori: ti hanno insegnato a fare popò nel vasino!
Supera questo taboo: passeggia orgoglioso per casa con le tue baricule!
Con il progetto help 2.0 molte persone si stanno impegnando per aiutare Gramos.
Le cure di cui necessita questo ragazzino sono molto care (circa 22.000 euro l'anno),noi possiamo cercare di aiutarlo tramite delle donazioni e firmando questa petizione.
Chiediamo alla ditta che produce i farmaci necessari, la Orphan Europe, di tenere conto dello stato di indigenza in cui versa la famiglia di Gramos e quindi di fornire gratis le medicine.
Correte a firmare!
Sabato 8 settembre, la Nuova Zelanda ci ha sfrittellato.



Mercoledì 12, gli azzurri hanno superato la Romania per 24 a 18. Partita non esaltante, ma che ha fatto ritrovare sorriso e speranze ai nostri.



Mercoledì 19 ci toccherà l'abbordabile Portogallo.

Sabato 29, giocheremo l'ultima partita del girone eliminatorio, contro gli scozzesi, desiderosi di vendicare la cocente sconfitta che gli abbiamo rifilato nell'ultimo "6 nazioni"...ancora mi brillano gli occhi a ripensarci!....



L'Italia di qualche mese fa sarebbe stata in grado di battere Portogallo e Scozia in scioltezza, e qualificarsi per il prossimo turno in tutta tranquillità. La nazionale attuale ancora non convince!

Forza ragazzi!!!!
Io intanto lascio Buddha in direzione della Francia che nonsisamai!




(Ovviamente tutte le immagini sono tratte dalle strisce dei Peanuts...ma le magliettine azzurre sono una mia "licenza poetica")
Mi sono sempre chiesta come mai la soap opera della famiglia Forester abbia avuto un tale successo in Italia.
Perché non "Sentieri", "La Valle di Pini", "Quando si ama" o "General Hospital" (le so tutte!!!)???
Perché proprio questa vaccata dove tutti si accoppiano con tutti e i figli sembrano più vecchi dei genitori?

Oggi, mentre mia madre stava davanti al televisore a bersi con aria rapita ogni parola che usciva dalla bocca del mascellone, ho deciso di fermarmi, sedermi e guardarmi una puntata intera e...finalmente ho scoperto il segreto del successo di "Biutiful".

Prestate attenzione a questo dialogo...
Donna con faccia di plastica:"Ti va del pollo fritto?"
Uomo fonato:"Si, sempre"
Donna con fdp:"Piccante?"
Uomo fonato:"Meglio il pollo speziato, che un cuore spezzato"


Tutta la mia ammirazione va equamente divisa tra coloro che scrivono le battute e gli attori che riescono a ripeterle senza scoppiare a ridere: questa si che è professionalità!

E' ovvio che questo gioiellino televisivo abbia avuto più successo di tutte le altre soap: l'ironia, l'intelligenza, il sottile sarcasmo di questi dialoghi sono inarrivabili!
Berlino. Ufficio Erasmus.
Decine di studenti provenienti da tutta Europa e appartenenti alle facoltà più diverse. Tutti accalcati in una stanzetta a compilare i moduli di registrazione e ad aspettare pazientemente il proprio turno.
Una babele di voci e visi che riempie di eccitazione.
La consapevolezza di vivere un’esperienza unica, un’occasione da cogliere, un'avventura da assaporare attimo per attimo.

Registrazione presso l'ufficio Erasmus, necessaria per essere immatricolati alla Freie Universitaet e rendere edotti gli atenei italici d'origine del proprio arrivo a destinazione.
Quando finalmente toccò a me, tutta sorridente consegnai il mio modulo e altrettanto sorridente salutai e mi avviai verso la porta.
"Aspetti un momento signorina"

Oh cavolo!
Che succede?
Lo sapevo: era troppo bello per essere vero!
C’è stato un errore?
Non ho vinto nessuna borsa di studio?
Vi prego non rimandatemi a casa!!!!!
Vi pregooooooooooo...

..."Si?"
"Lei è italiana e studia medicina?"
"Già"
"Abbiamo bisogno di lei"
"Di me?"
"Dovrebbe partecipare alla cerimonia di apertura dell’anno accademico"
"Cosa???????????"

Alla suddetta cerimonia doveva prendere parte un gruppo rappresentativo di Erasmus: giovani di diverse facoltà e diverse nazionalità. Alla collezione mancavano un italiano ed uno studente di medicina, io, per mia sfortuna, appartenevo ad entrambe le categorie.

"Sarebbe meglio che sceglieste qualcun altro. Io parlo pochissimo tedesco. Anzi, guardiamo in faccia la realtà, non lo parlo proprio!"
"Non c’è alcun problema, non dovrà parlare, ma solo sorridere e stringere la mano al rettore."
"Me lo giura?"
"Si"
"…"
"Allora?"
"Ok…ma so già che me ne pentirò"(ovviamente la conversazione si svolse in inglese!...echevelodicoafare!)

Arrivò il fatidico giorno.
Il mio piano diabolico consisteva nel mantenere un profilo il più basso possibile e cercare di mimetizzarmi con le piante che ornavano la sala.
Arrivare, annuire, sorridere e tornare a casa. Ce la potevo fare! Con un po' di fortuna avrei concluso la mattinata senza figuracce e imbarazzi.

Il mio progetto iniziò a scricchiolare appena vidi il posto assegnatomi: in braccio al rettore!
Altro che passare inosservata, stavo in prima fila, corridoio centrale, in pratica occupavo il posto d’onore tra tutti gli Erasmus presenti!

Il maestro di cerimonia era un tizio alto 1 metro e 50, con i capelli neri, ingellati, pettinati all’indietro ( “alla leccata di mucca”).
Mesi dopo lo rividi per caso in tv, nientepopodimeno che il Bruno Vespa teutonico!
Questi si lanciò in un interminabile discorso sull’importanza della fratellanza tra i paesi Europei e sulla bellezza e utilità di questi scambi culturali tra studenti, tutti concetti positivi, peccato però che il tono da lui usato fosse più adatto a delle truppe germaniche pronte a marciare sull’Europa, utilizzando noi poveri Erasmus come scudi umani!

Riprese la parola il rettore “Bla bla bla Jahr, bla bla bla, wichtig, bla bla bla, Studenten, bla bla bla…” , io, cogliendo una parola ogni tre, mi ritrovai inevitabilmente a pensare ai fattacci miei, fino a quando, con mio sommo orrore, mi resi conto che nella sala era calato il silenzio e che tutti erano girati verso di me!

Oddio che ho fatto?!?!?
Che vogliono tutti?
Mi voltai verso la ragazza che mi era accanto e lei mi ringhiò a denti stretti un “Che stai aspettando? Alzati, tocca a noi!”

Che figuradimerda!...e meno male che volevo mantenere un basso profilo!

Continua...

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