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Jane era una cameriera instancabile. I piedi le dolevano e gli occhi le bruciavano, ma lei non mollava, tutta sorrisi ed efficienza.
M. faceva il cuoco, arrivava dal Marocco e sembrava arrabbiato col mondo intero.

Una sera Jane corse a prendere l'ennesima ordinazione in cucina e trovò delle patatine fumanti.
"A che tavolo?", chiese.
"Nessuno. Sono per te. Fai una pausa.", rispose M.
Il tono era quello di un ordine, ma nascondeva l' offerta di un'amicizia.
Da quel momento, ogni sera M. le preparò qualcosa.
Lei mangiava e lui le raccontava della sua terra, della sua famiglia, e di tutto ciò che aveva lasciato.

Sono passati tanti anni, ma Jane ancora si ricorda di M. e conserva come tesori l'amicizia e la fiducia che lui volle accordarle.

----------------------------------------------------------------------------------

Eli era scappata da Roma e si era rifugiata a Londra.
Passava tutto il giorno a fare panini. La gente li ordinava parlando così velocemente, che lei aveva sempre paura di non capire qualcosa.
S. faceva il cuoco ed arrivava dalle Hawaii. L' Inghilterra era così grigia rispetto ai luoghi che aveva lasciato, ma lui non si lamentava mai.

Per Eli ogni giorno era una battaglia contro la voglia di arrendersi e piangere finalmente tutte le proprie lacrime. S. l'aveva capito e cercava sempre di far ridere quella ragazza italiana piena di mille segreti.
Lei aveva gli occhi tristi, lui il sorriso nel cuore.

Eli si ricorda ancora di S. e non si perdonerà mai di essersene andata senza neanche una parola.
L'Italia è un paese democratico.

L' Italiano medio ha deciso.

Io ho deciso, che quando becco quello str*nzo dell' Italiano Medio lo corco di mazzate...democraticamente parlando.


Immagine di Tom Everhart.
Mettetevi comodi, che vi racconto cosa ho sognato stanotte.

Avevo di nuovo 18 anni ed andavo ancora al liceo.
Era tutto come lo ricordavo, tranne una piccola, ma fondamentale differenza.
Il posto della mia vecchia professoressa di educazione fisica era stato preso da un gran pezzo di marcantonio.
Alto, muscoloso, mascella volitiva, labbra tumide ed invitanti, occhi scuri e profondi ed una fintissima quanto discutibile zazzera bionda.
I più attenti tra i miei lettori (si si, dico proprio a voi quattro!) avranno già capito, che il mio nuovo docente di ginnastica era nientepopodimeno che Sean Lamont.

Lo scozzese, oltre ad essere il mio insegnante, aveva anche un'altra peculiare caratteristica: era un alieno in lotta contro lo sterminio del proprio popolo.
Insomma, per farla breve, Sean doveva riprodursi.
E indovinate chi era la prescelta per tale operazione?
Bravi! La sottoscritta!
Io, che sono sempre stata molto sensibile alla causa delle specie in via d'estinzione (balene, panda, giocatori di rugby), ovviamente non mi tiravo indietro e....

e....
e....
e mi ritrovavo incinta di 6 mesi!!!!

No, non sto facendo la timida.
Le cose sono andate proprio così: lui si è avvicinato e dopo un secondo io avevo il pancione!

E' possibile che io abbia un inconscio così pudico?
Quello che doveva essere un bellissimo sogno erotico si è rivelato essere solo un assurdo sogno fantascientifico con tanto di malcelato desiderio di maternità.
La parte più succosa e interessante è stata saltata a piè pari!

Tutto ciò è profondamente ingiusto...rivoglio indietro il prezzo del biglietto!

Casa Cole.
Interno giorno.
Cucina.
Sul divano mammaCole si gode una rigenerante pennichella.

Squillo del telefono.
MammaCole si scapicolla a rispondere.
Cerca il cordless per tutta casa.
Non lo trova.
Lo cerca ancora.
Finalmente lo vede, stava lì, accanto al divano.

Risponde trafelata: "Pronto".
Una voce registrata dall'altro capo del filo: "Buongiorno, abbiamo un messaggio per lei da parte di Gianfranco Fini."

"Di chi???Ma v@##@ncul*v@, @ccidenti@tee@tutt@l@tu@#@migli@, m@v@@l@v*r@re, pure@c@s@devir*mpere, tuequeln@n*dell@mic*tu*......."

MammaCole riattacca e si rimette a ronfare sul divano.

Gianfri, grazie del pensiero, mammaCole ha molto gradito.
Perché i sogni, se non sono sostenuti dalla speranza di farcela, rimangono sempre e soltanto desideri irrealizzati.


Ho trascorso le ultime 36 ore ad autocommiserarmi e autoschifarmi.
Ho fatto un giro tra i miei blog preferiti.
Ho letto Regina ed ho deciso di citarla.
Perché?
Perché ha ragione.
Jane: "Oggi nell'equipe c'era una ragazza che si sposa a luglio" (buttandogli la notizia così...con finta casualità)
Ciccio: "Davvero?" (sbadigliando, totalmente disinteressato)

Il giorno dopo...
Jane: "Pensa che caso: oggi ho lavorato con una collega che si sposa ad agosto." (sorridendo amabile)
Ciccio: "Poverina: soffrirà il caldo" (ciurlando nel manico)


L'indomani...
Jane: "Non ci crederai mai!" (cercando di incuriosirlo)
Ciccio: "???" (incuriosendosi)
Jane: "Stamattina di turno con me, c'era una ragazza che non vedevo da parecchio..." (decidendo di prenderla alla larga)
Ciccio: "..." (aspettandosi la fregatura da un momento all'altro)
Jane: "Si sposa nel 2009, ma ha già comprato la casa!" (esibendo un sorriso a 100 denti)
Ciccio: "..." (striciando verso la porta)
Jane: "Non ti sembra incredibile?" (bloccandolo con le spalle al muro)
Ciccio: "Cosa?" (preparandosi, rassegnato, allo scontro finale)
Jane: "Ultimamente lavoro sempre con colleghe che stanno per sposarsi!" (rispolverando per l'occasione il più diabolico dei sorrisi diabolici)
Ciccio: "Già. La coincidenza è doppia..." (sfoderando un sorriso più diabolico del più diabolico dei sorrisi diabolici)
Ciccio: "Loro ultimamente lavorano sempre con una ragazza che invece NON stà per sposarsi......uahuahauhauahuahuahu" (piegandosi in due, travolto dalla propria eccezionale simpatia)
Jane: "......"
Ciccio: "uahuahauhauahuahuahu"
Jane: "....."
Ciccio: "uahuahauhauahuahuahu"
Jane: "Stanotte ti ucciderò nel sonno." (allontanandosi con lo sguardo inettato di sangue)
Ciccio: "uahuahauhauahuahuahu...................???????????????"
(cominciando a preoccuparsi seriamente)

"Lo sa qual è l'unico modo per far ridere il buon Dio?"...
"Raccontargli i propri progetti."
In altre parole, niente panico, non c'è nulla che vada come previsto, è l'unica cosa che ci insegna il futuro quando diventa passato.

Pennac, Diario di scuola, Feltrinelli.
Qualche mese prima di partire per Berlino, la facoltà di medicina della Freie Universitaet mi informò di avermi assegnato un Buddy.
Uno studente che mi avrebbe aiutato nell'inserimento.
Il suo nome era Felix.

Tra i miei amici a Torino si scatenarono scommesse e supposizioni: le ragazze se lo immaginavano bello e fascinoso, i ragazzi brutto e sfigato. Io ero convinta che mi sarei trovata di fronte alla copia in carne ed ossa di Uther, lo studente crucco dei Simpson.
La curiosità, con il passare del tempo, raggiunse picchi patologici.

Il nostro primo incontro fu memorabile.
Io mi trovavo ad una riunione di studenti stranieri.
Lui arrivò, si guardò in giro e chiese ad alta voce: "Wer ist Jane Cole?"
Io, con la grazia che mi contraddistingue, cominciai a sbracciarmi,"Sono qua! Sono io!"
Lui si voltò a guardarmi e mi sorrise.
Io lo guardai, me ne innamorai e gli buttai le braccia al collo!
Fu l'inizio di una meravigliosa storia d'amore.
Io lo adoravo con la devozione di una dodicenne.
Lui non mi si filava neanche di striscio.

Felix era bello.
Alto, castano, occhi scuri e profondi, ed un sorriso abbagliante.
Come disse Renèe:"Bello come un dio greco. Anzi. Bello come un Dio germanico. Anzi. Bello come Odino!!!"

Felix era triste.
La fidanzata l'aveva appena mollato.
Una valchiria alta e bionda, l'aveva piantato dal giorno alla notte, spezzando il suo cuoricino teutonico.

Felix era del tutto privo di senso dell'umorismo.
Un ragazzo greco, scherzando sulla propria scarsa conoscenza del tedesco, ebbe l'audacia di affermare :"Per fortuna frequento neonatologia, dove i pazienti non parlano"
Risata generale.
Indignazione del bel Buddy.
"Noooo,ma che dici?!?! E' importantissima la comunicazione con i genitori, devi parlare con loro!!!!"
"Si, lo so. Scherz..."
"I genitori hanno bisogno di essere rassicurati"
"Stavo scherzan..."
"E' importante bla bla bla"
"Stavo solo facendo una battu..."
"Bla bla bla"
"..."
"Bla bla bla"
"Mavaffanculova"...(non conosco il greco, ma il tono e l'espressione furono inequivocabili)

Felix era noioso quanto un gatto attaccato alle mutande.
Sceglieva un argomento e te lo riproponeva fino allo sfinimento. Più la conversazione era avulsa dal contesto e più lui si appassionava.
Ad un tipico party erasmus, con birra a fiumi, musica altissima, follia e risate, lui pontificò per un'ora circa l'inquinamento dei laghi berlinesi.

Felix era imbranato.
Una volta, per fare il simpatico, mi si acquattò dietro le spalle e cercò di tirarmi giocosamente i capelli.
Peccato che io, in quel momento, mi stessi alzando dalla sedia e lui, giocosamente, quasi mi fece lo scalpo.

La mia passione per il bel Felix purtroppo (?) non fu mai contraccambiata. Ma dedicargli un post era d'obbligo!

Continua...

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