Il destino nel nome

Una volta si smetteva di andare al cinema a maggio: la calura estiva non invitava a chiudersi in una sala a fare la sauna per due ore! Ma adesso, che l'aria condizionata ce l'hanno "cani e porci" (ce l'ho pure io, che oltre ad essere povera e tirchia, sono anche freddolosa!), andare a vedersi un film a fine giugno è diventato normale.
Il problema è che i distributori in Italia non sembrano essersene ancora accorti e, più si avvicina l'estate, più diventa difficile trovare dei titoli degni di essere visti!

Ieri sono andata a vedere uno dei pochissimi film validi ancora in circolazione in questo periodo: "Il destino nel nome" di Mira Nair.
La regista indiana descrive la distanza esistente tra la sua cultura e quella americana, e gli inevitabili scontri tra figli americani di origine indiana e genitori indiani, trasferitisi in America.
Una pellicola che, in definitiva, racconta la ricerca della propria identità.

Il protagonista, figlio di due genitori indiani, ma nato negli Stati Uniti, passerà la prima parte della propria vita a "negare" le proprie origini, sentendosi estraneo ad una cultura a cui non sente di appartenere.
Poi si butterà tutto alle spalle per riabbracciare la sua "parte" bengalese, negando ciò che era stato fino a quel momento.
Solo alla fine della vicenda, finalmente libero, potrà essere sè stesso: un po' indiano ed un po' americano, un mix delle due culture.



(Foto tratte dai siti: celluloidportraits e film)

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