La scoperta dell'alba

Aspettando che Walter Veltroni venga ingurgitato dal partito democratico, per poi essere sputacchiato fuori a brandelli, io mi sono letta il suo primo romanzo: "La scoperta dell'alba", edito da Rizzoli.

Un bel libro, che mescola svariati generi, con una trama che, pur basandosi su un presupposto inverosimile, risulta ben studiata e credibile.

Il protagonista è un uomo di mezza età, il cui padre scomparve durante gli anni di piombo, quando lui era ancora un ragazzino.
Una ferita ancora aperta, un interrogativo irrisolto che ne ha inevitabilmente condizionato la vita.
Una mattina, trovandosi nella vecchia casa di campagna riuscirà a mettersi in contatto con il suo passato: un telefono gli permetterà di superare i limiti del tempo. Da qui inizierà un'indagine, che lo porterà finalmente alla verità, scomoda, dolorosa, ma necessaria.

"Ecco, ora ho finito il mio diario. Queste sono le ultime parole scritte su Giovanni Astengo. Ora si stamperà questa storia. Qualcuno la leggerà, la riassumerà, la archivierà. E così, finalmente, avrò vissuto davvero"
("La scoperta dell'alba", Walter Veltroni, Rizzoli, pag 150)

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